Ottante di Hadley
J. HUGHES, LONDON.
Ottante di Hadley
Gran Bretagna, 1820 circa
M.M.T.A. - Invent. n. 059
Materiali: legno di ebano, avorio, ottone e vetro; in cassetta di legno e ottone
Dimensioni: cm 36x29x8
Strumento antenato del sestante.
Serviva per misurare l’altezza degli astri dalla quale si calcolava la posizione della nave Telaio in ebano; alidada, portaspecchi, portavetri e mirino in ottone; lembo, verniero, placchetta del costruttore, manico dello stilo e placchetta per appunti in avorio; graduazione da 0 a 100°; mirino a due occhi con coprioculare; due specchi; tre vetri colorati. Cassetta di legno a forma di settore di cerchio, con coperchio munito di rialzo per contenere lo specchio dell’alidada. All’interno del coperchio della cassetta, targhetta in carta con il marchio del costruttore: J. Hughes, Real Manufacturer of SEXTANTS & QUADRANTS, COMPASSES, TELESCOPES & C. 16, Queen Str. Radcliffe Cross. LONDON. Sulla sinistra compare una figura di ufficiale intento a compiere misurazioni con un ottante. Figlio del costruttore di strumenti James Hughes, di Shadwell, Londra, che aveva il proprio laboratorio al n° 16 di Queen Street, Limehouse, Londra, Joseph Hughes svolse il suo apprendisato nel 1800 presso William George Cook, un altro fabbricante di strumenti che aveva la bottega in Cork Street, Saint George in the East, Londra. Messosi in proprio, aprì un negozio al n° 16 di Queen Street, Ratcliffe, Londra, dove rimase dal 1818 al 1843, anno della sua morte. Era noto per la produzione di strumenti matematici, nautici, ottici e scientifici, e per la vendita di barometri. L’ottante è uno strumento a riflessione utilizzato per misurare l’altezza sull’orizzonte di un astro di riferimento (il Sole o la Stella Polare), allo scopo di determinare la latitudine di un dato punto sulla superficie terrestre. Esso fu ideato quasi contemporaneamente, ma in maniera del tutto indipendente, dall’inglese John Hadley (1684-1744), che lo descrisse nel 1731, e dall’americano Thomas Godfrey (1704-1749). Generalmente è formato da un telaio, in ebano o altro legno resistente, a forma di settore di cerchio, graduato lungo il lembo inferiore, con un’apertura di circa 45° (un ottavo di angolo giro appunto), sul quale è imperniato un braccio mobile, l’alidada, munito di uno specchio. Sul telaio è fissato un altro specchio, parzialmente argentato. Con lo strumento è possibile traguardare direttamente l’orizzonte (attraverso la lastrina di vetro argentata) e, muovendo opportunamente l’alidada, far coincidere con esso il bordo del sole, visto per doppia riflessione sullo specchio mobile e su quello fisso. L’angolo formato dagli specchi (che nella posizione 0° dell’alidada sono paralleli) corrisponde al semi-angolo formato dall’astro e dall’orizzonte. Per questa ragione, la scala graduata ha delle suddivisioni doppie, in modo da fornire direttamente l’altezza cercata. L’ottante permetteva di misurare angoli fino a 90° e veniva utilizzato anche per compiere rilevamenti terrestri.