Modelli di Navi Militari a vela

Rimorchiatore Italiano d’altura “Silvia”

Rimorchiatore Italiano d’altura “Silvia”

Marietto Solari

Rimorchiatore Italiano d’altura “Silvia” - Genova

Modello navigante costruito a Chiavari nel 1970

M.M.T.A. - Invent. n. 206

Materiali: legno, acciaio e ottone
Dimensioni: cm 113x30x77
Scala: 1:22

Il modello è dotato di motore elettrico con riduttore di giri.
Il rimorchiatore è una nave di tipo particolare, generalmente a elica, di piccola stazza e dotata di un potente apparato motore, addetta al rimorchio di altri natanti. A seconda che il servizio venga svolto nei fiumi, in porto o in mare aperto, si hanno rimorchiatori fluviali, portuali e d’alto mare. I primi due modelli presentano caratteristiche simili, a parte il fatto che nei rimorchiatori fluviali l’albero e il fumaiolo sono abbattibili per poter passare sotto i ponti. L’ultimo invece ha uno scafo alto e robusto, destinato a sostenere il mare anche in condizioni avverse. I rimorchiatori sono muniti di un attacco ad arco, con un robusto paranco, al quale si fissa il gancio del cavo da rimorchio in modo tale che possa scorrere liberamente, consentendo perciò la massima libertà di evoluzione. Come mezzi di rimorchio si utilizzano cavi di nylon, canapa o manilla. La loro sezione deve essere tale da resistere allo sforzo di trazione, mentre la lunghezza dipende dal dislocamento del bastimento rimorchiato, dal raggio di evoluzione dello stesso e dalle condizioni del mare. In genere il cavo è corto per le operazioni nei porti, nei fiumi e nei canali, e aumenta fino a 150 m e oltre per i traini in alto mare. Quando si tratta di rimorchiare unità molto lunghe e di elevato dislocamento, operano più mezzi contemporaneamente. Per muovere una nave all’ancora, il rimorchiatore si pone a conveniente distanza a proravia. Dopo aver steso e sistemato i cavi, salpa per primo, avanza adagio e poi si ferma (in modo da vincere a poco a poco l’inerzia della nave ferma). Infine avanza nuovamente sino a a raggiungere il tutta forza. Particolari difficoltà presenta il rimorchio di una nave alla deriva al largo o con cattivo tempo. Per stabilire il collegamento, si usano razzi lanciasagole, oppure un galleggiante a rimorchio che vada a urtare contro il bordo della nave, in modo da poter essere recuperato e servire per stendere il cavo. Durante la navigazione con rimorchio, la velocità del rimorchiatore deve essere quanto più possibile uniforme e nelle accostate (che non devono superare i 10°) la nave rimorchiata deve governare in modo tale che la sua prora si allontani il meno possibile dal prolungamento dell’asse longitudinale del rimorchiatore. Quando il rimorchio viene eseguito da più battelli, quello di maggior potenza si pone il più vicino possibile al bastimento rimorchiato. Per lasciare il rimorchio, il rimorchiatore molla i cavi e il rimorchiato da fondo, oppure, se deve entrare in porto, viene assistito dai rimorchiatori portuali. Nelle manovre in porto si seguono vari procedimenti, a seconda delle circostanze. Per brevi percorsi e nave relativamente piccola si usa un solo rimorchiatore a prora. Con nave lunga e per evoluzioni in acque ristrette, si usano due rimorchiatori, uno a prora e l’altro a poppa, con la funzione di rettificare le accostate e facilitare i cambiamenti di rotta, oppure uno a prora e due a poppa.

Origine

Collezione Giannina e Marina Solari

Data

30 Marzo 2018

Tags

a motore, navigante

Informazioni

Il Museo è accolto nella caserma della Scuola Telecomunicazioni delle Forze Armate a Chiavari.

Per visite al Museo, trattandosi di istituzione militare, occorre prenotarsi con tre giorni di anticipo