Modelli di Navi Militari a vela

Fregata antisommergibili italiana “Lupo”

Fregata antisommergibili italiana “Lupo”

Franco Tommasino

Fregata antisommergibili italiana “Lupo”

Modello navigante costruito a Genova nel 1978

M.M.T.A. - Invent. n. 042

Materiali: vetroresina, compensato, ottone e plastica; su basamento di plexiglass
Dimensioni: cm 121x23x42
Scala: 1:100

Il motore elettrico aziona le due eliche, i due timoni e il radar di scoperta navale. Tuga sollevabile per accedere al vano interno; saracinesca dell’hangar sollevabile per ricoverarvi l’elicottero. La fregata antisommergibili “Lupo”, costruita dai Cantieri Navali Riuniti di Riva Trigoso (GE), fu impostata l’11 ottobre 1974, varata il 29 luglio 1976 e consegnata il 12 settembre 1977. Le unità di questa classe, dotate di elevate caratteristiche e prestazioni in rapporto al costo e al dislocamento contenuti, hanno riscosso un notevole successo commerciale, specie presso le marine del Sud America, rinverdendo i fasti della cantieristica italiana. Le sue dimensioni sono: lunghezza m 113,50; larghezza m 12; immersione m 4; dislocamento a pieno carico tonn. 2.500. Lo scafo è a ponte continuo, con accentuata insellatura prodiera. La sovrastruttura centrale è divisa in tre parti: quella prodiera sostiene la plancia, quella mediana è sormontata dal largo fumaiolo e quella poppiera contiene l’aviorimessa. La poppa è a specchio, con ampie sfinestrature quadrangolari. Il ponte di volo è lungo m 24 e largo m 12. L’albero è a forma di tronco di piramide. Il fumaiolo è costituito da una gigantesca struttura parallelepipeda, con visiera parafumo rivolta verso poppa. L’armamento comprende otto lanciamissili superficie-superficie antinave Teseo, sistemati quattro per lato, due sul castello a fianco della plancia e due su plancette ai lati del fumaiolo. Per la difesa antiaerea dispone di un lanciamissili Sea Sparrow a otto celle, situato sul cielo dell’aviorimessa. Il cannone da 127/54 è collocato in una torre a proravia della plancia. Le quattro mitragliere da 40 mm si trovano in due complessi binati ai lati dell’aviorimessa. L’armamento antisommergibili è costituito da due lanciasiluri trinati, sistemati in coperta, a poppavia della sovrastruttura, e da due elicotteri Agusta-Bell AB-212 ASW. L’aviorimessa, di tipo rientrabile, può contenere un solo apparecchio; l’altro rimane allo scoperto sul ponte di volo. L’apparato di propulsione è del tipo misto. Vi sono due motori Diesel, che servono per la navigazione di crociera e possono sviluppare una velocità massima di 21 nodi. Per le alte prestazioni, si scollegano i Diesel e si innestano due turbine a gas, permettendo di arrivare a 35 nodi. La potenza è di 50.000 CV per i Diesel, più 7.800 per le turbine. L’autonomia è di 4.350 miglia a 16 nodi. I timoni sono due, uguali e paralleli, posti dietro le eliche. Tutte le unità sono dotate di pinne stabilizzatrici. L’equipaggio comprende 16 ufficiali e 169 tra sottufficiali e comuni. Quattordici unità dello stesso tipo vennero costruite nel periodo 1974-87 per le marine del Perù (4 esemplari), del Venezuela (6 esemplari) e dell’Iraq (4 esemplari). Queste ultime non furono mai consegnate al paese committente a causa dello scoppio della guerra con l’Iran e del conseguente embargo sull’esportazione di armamenti verso i paesi belligeranti. Dopo essere rimaste a lungo in disarmo a La Spezia, sono state acquistate dalla Marina Militare Italiana che le ha sottoposte a un radicale programma di trasformazione per adeguarle allo standard tecnico-operativo dell’arma, con interventi sui sistemi di comando, controllo e telecomunicazioni, e sui sensori di scoperta radar e acustici. Nonostante che il loro equipaggiamento non si discosti molto da quello delle unità precedenti, non sono state classificate come fregate, ma come pattugliatori di squadra, assimilabili quindi alle unità di minori dimensioni.

Origine

Donazione Franco Tommasino

Data

29 Marzo 2018

Tags

a motore, navigante

Informazioni

Il Museo è accolto nella caserma della Scuola Telecomunicazioni delle Forze Armate a Chiavari.

Per visite al Museo, trattandosi di istituzione militare, occorre prenotarsi con tre giorni di anticipo