Leudo vinacciere italiano “Podestà”
Franco Tommasino
Leudo vinacciere italiano “Podestà”
Modello galleggiante costruito a Chiavari nel 1970
M.M.T.A. - Invent. n. 014
Materiali: legno di cirmolo, stoffa, corda, ottone e acciaio; su basamento di legno
Dimensioni: cm 143x36x90
Scala: 1:20
Scafo a ossatura e fasciame; un albero a vela latina; bompresso con fiocco; una tuga a poppa, con copertura sollevabile; due boccaporti con quartieri sollevabili; timone a barra, mobile; elica girevole; ancorotto a quattro marre; cucina; opera viva di colore rosso; opera morta di colore bianco, con striscia orizzontale verde; ponte di coperta di colore rosso. Il modello riproduce un leudo costruito nel cantiere di Mario Gotuzzo, agli Scogli, nel 1934, dai maestri d’ascia Cicia, Menelicche e Maccianti, per conto dell’armatore Podestà di Recco. Fu il primo dotato di un motore ausiliario FIAT da 50 CV, costruito su licenza della Balinder. I leudi erano tipiche imbarcazioni a vela latina che servivano per il piccolo cabotaggio nel Mediterraneo. Collegavano il continente alle isole, Corsica, Sardegna, Elba ecc., trasportando i prodotti tipici di quelle zone come vino e formaggi. Svolgevano servizi settimanali e potevano anche trasportare dei passeggeri. Scomparvero dalla scena con l’avvento del turismo di massa e l’entrata in servizio dei traghetti negli anni Cinquanta. Oggi ne sopravvivono pochi esemplari, ridotti a imbarcazioni da diporto, o abbandonati su qualche spiaggia. Il costruttore del modello in un primo tempo lo aveva battezzato “Maria Fortunata”.