Modelli di Navi Militari a vela

Brigantino a palo italiano “Maria Luisa”

Brigantino a palo italiano “Maria Luisa”

Brigantino a palo italiano “Maria Luisa”
a vele spiegate

Modello al galleggiamento costruito in Italia nel primo quarto del XX secolo

M.M.T.A. - Invent. n. 009

Materiali:legno, carta, corda e avorio; su basamento di legno ricoperto di stucco
Dimensioni: cm 38x5,5x24
Scala: 1:150

Scafo in legno pieno; due alberi a vele quadre e uno a vele auriche, più bompresso e fiocchi; vele di strallo tese fra gli alberi; le vele sono fatte di cartoncino; castello a prua; cassero a poppa; due tughe sul ponte di coperta; opera morta di colore bianco con falsa batteria al livello del ponte di coperta; a prua, una pilotina a vapore sta guidando la nave verso il largo; basamento in legno ricoperto di stucco di verde per simulare il mare. Il modello probabilmente faceva parte di un diorama di cui è andata perduta la copertura in vetro. Il diorama è un tipo di modello decorativo di carattere popolare che combina la tecnica del pittore di marina e quella del modellista. La nave è posata su un’imitazione del mare e si distacca su un fondo con paesaggio dipinto. Il tutto è racchiuso entro una cornice di legno dorato, che serve per appenderlo, spesso ornata con bassorilievi in gesso. Quando è collocato in una teca, invece, diventa un elegante soprammobile. Normalmente la nave è presentata con tutte le vele spiegate, che possono essere di legno o di metallo. Come i ritratti di navi, molti di questi modelli portano il nome del marinaio o della persona cui sono stati offerti, il che esclude qualsiasi possibilità di identificazione del bastimento. In genere, a poppa sventola la bandiera del paese di armamento, il che permette una sia pur sommaria classificazione. Un tempo la costruzione di diorami era un passatempo tipico dei marinai in guardia franca, che dovevano trovare un sistema per ingannare la noia del servizio a bordo. Essi utilizzavano i poveri materiali che riuscivano a scroccare al carpentiere ma non per questo tralasciavano di riprodurre fedelmente la nave in tutti i suoi particolari. In seguito divenne una forma di artigianato diffusa presso i marinai in pensione, che vi si dedicavano una volta sbarcati. Non sempre i destinatati dei diorami erano parenti e amici. A volte si trattava di prodotti da vendere agli abitanti dei porti che si toccavano durante i viaggi, per arrotondare il magro salario. Per chi smetteva il servizio, invece, era un modo per attrarre curiosi e turisti a cui raccontare le storie dell’ultima vela.

Origine

Collezione Ernani Andreatta

Data

25 Marzo 2018

Tags

a vela

Informazioni

Il Museo è accolto nella caserma della Scuola Telecomunicazioni delle Forze Armate a Chiavari.

Per visite al Museo, trattandosi di istituzione militare, occorre prenotarsi con tre giorni di anticipo