Modelli di Navi Militari a vela

Radioricevitore Marelli

Radioricevitore Marelli

Radioricevitore Marelli
modello “Coribante”.

Italia, 1930

M.M.T.A. - Invent. n. 115

Materiali: Mobiletto in mogano con intarsi in acero
Dimensioni: cm 40,5x21x23,5

Fu la prima radio a sei valvole con altoparlante incorporato costruita in Italia. Schema: circuito ad amplificazione diretta con sintonia a comando unico mediante accordo di tre stadi amplificatori in AF, con condensatore variabile ad aria a tre sezioni coassiali. Condensatore di compensazione posto all’interno del circuito d’antenna. Gamma di ricezione OM. Cinque tubi elettronici a zoccolatura americana. Scala di sintonia numerica. Alimentazione a corrente alternata. Due manopole di regolazione, rispettivamente per volume e sintonia. Il mobiletto a scrigno, in mogano lucidato, porta sul frontale una sottile cornice a intarsio che circoscrive un fregio in bachelite, con un motivo stellare in corrispondenza dell’altoparlante. Al di sopra dei comandi laterali, ci sono due mascherine a forma di scudo che comprendono rispettivamente il visualizzatore di scala (illuminato dall’interno) e il motto “Il meglio in radio”, che costituiva la sigla pubblicitaria della Società Anonima Radiomarelli. Con la concessione del servizio radiofonico nazionale all’Ente Italiano Audizioni Radiofoniche (EIAR), approvata con decreto legge il 17 novembre 1927, la radiofonia in Italia assunse il carattere (che manterrà a lungo) di un servizio pubblico affidato a una società di azionisti sotto il controllo diretto dello Stato. Quattro membri del Consiglio di Amministrazione dell’EIAR erano infatti di nomina governativa, mentre presso il Ministero delle Comunicazioni era istituito un Comitato Superiore di Vigilanza, composto di 16 membri nominati dal Capo del Governo. Lo Stato si riservava così il diritto di intervenire sulla natura e sui contenuti dei programmi, di sospendere o di limitare l’esercizio delle stazioni per ragioni militari o di ordine pubblico, di prendere possesso degli impianti o di assumere direttamente il servizio, riscattando la concessione con preavviso di un anno. Il pagamento del canone EIAR era obbligatorio per i possessori di ricevitori e per tutti i pubblici esercizi. La società concessionaria, da parte sua, corrispondeva allo Stato un canone annuo pari al 3,5% del suo fatturato lordo.

Origine

Donazione Franco Tommasino

Data

18 Aprile 2018

Tags

radio

Informazioni

Il Museo è accolto nella caserma della Scuola Telecomunicazioni delle Forze Armate a Chiavari.

Per visite al Museo, trattandosi di istituzione militare, occorre prenotarsi con tre giorni di anticipo