Pannello utensili
Pannello utensili
Italia, prima metà XX secolo
M.M.T.A. - Invent. n. 224
Materiali: ferro e legno, su pannello di legno
Dimensioni: cm 40x30
Pannello con attrezzi da lavoro appartenuti al maestro d’ascia Giuseppe Attilio Dall’Orso detto “Taicin”.
“Taicin” Dall’Orso (Chiavari 17 marzo 1892-4 febbraio 1965) era molto conosciuto agli Scogli per la sua abilità di maestro d’ascia. Un documento datato 27 settembre 1921 rilasciato dall’Ufficio Circondariale Marittimo del Porto di Oneglia lo abilitava a costruire barche fino alla portata di 50 tonnellate. Questa autorizzazione era importante ai fini della certificazione dei natanti da lui costruiti, oppure soltanto visionati durante la costruzione. Come molti maestri d’ascia chiavaresi del suo tempo, fu allievo dei Gotuzzo, imparando al meglio la difficile arte di lavorare bene il legno. In seguito si recò a lavorare ad Andora, nella Riviera di Ponente. Nel 1922, in seguito alla crisi del cantiere, prese la via del mare imbarcandosi come carpentiere su piroscafi che navigavano in linea africana, fra il Congo e l’Inghilterra. Nel 1946, nei pressi dei bagni “Tirrenia” a Chiavari, costrì lo “Altair I”, un cutter a motore da 26 tonnellate. Dopo la guerra prestò la sua opera anche nel cantiere di Riva Trigoso.
“Taicin” Dall’Orso (Chiavari 17 marzo 1892-4 febbraio 1965) era molto conosciuto agli Scogli per la sua abilità di maestro d’ascia. Un documento datato 27 settembre 1921 rilasciato dall’Ufficio Circondariale Marittimo del Porto di Oneglia lo abilitava a costruire barche fino alla portata di 50 tonnellate. Questa autorizzazione era importante ai fini della certificazione dei natanti da lui costruiti, oppure soltanto visionati durante la costruzione. Come molti maestri d’ascia chiavaresi del suo tempo, fu allievo dei Gotuzzo, imparando al meglio la difficile arte di lavorare bene il legno. In seguito si recò a lavorare ad Andora, nella Riviera di Ponente. Nel 1922, in seguito alla crisi del cantiere, prese la via del mare imbarcandosi come carpentiere su piroscafi che navigavano in linea africana, fra il Congo e l’Inghilterra. Nel 1946, nei pressi dei bagni “Tirrenia” a Chiavari, costrì lo “Altair I”, un cutter a motore da 26 tonnellate. Dopo la guerra prestò la sua opera anche nel cantiere di Riva Trigoso.