Nave goletta italiana “Fidente”
Lorenzo Carniglia
Nave-goletta italiana “Fidente”
Modello costruito a Chiavari nel 1965
M.M.T.A. - Invent. n. 003
Materiali: legno, ottone, corda e acciaio; su basamento di legno, in teca di vetro
Dimensioni: cm 65x22x43
Scala: 1:70
Scafo in legno pieno; il modello presenta un errore nella velatura, perché è armato a brigantino a palo invece che a nave-goletta come il bastimento originale; castello a prua; cassero a poppa; tre tughe; due boccaporti; due scialuppe sul cielo della tuga prodiera; timoneria; verricello; campana; argano; due barili; due ancore; due torrette con le luci di via; sartie con griselle; polena a forma di uccello; opera viva di colore rosso; opera morta di colore bianco, con strisca azzurra orizzontale. La nave-goletta “Fidente”, di 392 tonnellate, fu varata il 14 giugno 1922 presso il cantiere Gotuzzo, per conto dell’armatore R. Garofalo, ultimo grande veliero in legno costruito nel Rione Scogli. Durante i primi anni di attività navigò al comando del capitano De Matteis, un vero lupo di mare. In seguito cambiò nome in “Basilio” e nel 1938 divenne la “Giuseppina”. All’inizio del 1942 fu requisita dalla Regia Marina e dotata di un motore Diesel marca Deutsche Werke A.G, per impiegarla nel trasporto di rifornimenti alle truppe italiane in Nord Africa. Il 12 febbraio dello stesso anno, mentre era diretta da Tripoli a Tunisi, fu attaccata da navi britanniche, a 15 miglia a Sud della boa di Kerkenah. Le poche armi di bordo e la fragilità dello scafo non le permisero di difendersi e, dopo mezz’ora di agonia sotto il fuoco nemico, affondò con un vasto incendio a bordo. Non si hanno notizie circa eventuali superstiti dell’equipaggio. L’autore del modello, dopo aver navigato per lunghi anni, divenne Nostromo del Porticciolo Duca degli Abruzzi a Genova.
Nella foto anche il primo libro su Chiavari Marinara e sulla destra la riproduzione in ardesia dello stesso, opera dello scultore Danilo Giusti, donata dal quartiere Scogli a Ernani Andreatta.