Cerchio azimutale
JOHN LILLEY & GILLIE LTD. NORTH SHIELD
Cerchio azimutale
Gran Bretagna, terzo quarto XX secolo
M.M.T.A. - Invent. n. 070
Materiali: ottone e plastica
Dimensioni: cm 20x20x34
Strumento applicabile sulla corona di una bussola. Serviva a individuare l’errore della bussola magnetica di bordo, mediante il rilevamento del sole all’alba e al tramonto.
In astronomia si chiama “azimuth” l’arco di orizzonte compreso tra il punto cardinale Nord e la verticale dell’astro. Il termine deriva dall’arabo “as-sumuth” che significa “le direzioni”. Il cerchio azimutale serve appunto a misurare tale arco. I primitivi apparati azimutali erano formati da due traguardi fissati sulla corona della bussola e aventi la possibilità di ruotare per tutto l’orizzonte. Uno di essi portava una sfinestratura verticale per appoggiarvi l’occhio. L’altro una sfinestratura più ampia divisa da un filo verticale. In tal modo era sufficiente traguardare l’oggetto e poi leggere sulla rosa dei venti sottostante i gradi, le quarte o le quartine corrispondenti. Inoltre, per facilitare la lettura, il traguardo con il filo era dotato di un indice. Questo sistema, benché fosse ottimo per i bersagli sul piano, si rivelava insufficiente per rilevare l’azimuth degli astri. A tale scopo venne allora costruito l’apparato azimutale, munito di specchi o prismi che permettevano di riportare sul piano gli astri della volta celeste.