Cannocchiale da marina a un allungo
W. OTTWAY & Co. LTD. - EALING LONDON - N° 1487
Cannocchiale da marina a un allungo
Gran Bretagna, terzo quarto XIX secolo
M.M.T.A. - Invent. n. 065
Materiali: ottone, cristallo e cuoio
Dimensioni: lunghezza massima cm 61; Ø obiettivo cm 3,2
Tubi in ottone; esterno rivestito in cuoio; linguetta coprioculare; nome del rivenditore e.j. palmer.
Probabilmente il costruttore era uno dei figli di John Ottway, attivo a Londra fra il 1826 e il 1870, fabbricante e rivenditore di strumenti ottici, nautici, matematici e meteorologici.
L’idea del cannocchiale nacque nel XVI secolo, quando lo scienziato e letterato napoletano Giambattista della Porta (1535-1615), nel suo libro Della magia naturale, descrisse il modo per accoppiare due lenti e avvicinare gli oggetti lontani o ingrandire quelli più piccoli. Sebbene non si conosca con precisione il costruttore del primo cannocchiale, si sa che fu realizzato in Olanda, a quel tempo all’avanguardia nel campo delle scienze applicate. Alcuni ne attribuiscono la paternità a Jan Lippershey, un ottico nativo di Middelburg che nel 1608 chiese la concessione di un brevetto per un cannocchiale. Altri ritengono che fosse stato inventato da Zacharias Janssen o da Jacob Adrianssen. In ogni caso, la notizia di questo nuovo strumento giunse a Galileo Galilei e questi, per “via di discorso”, ossia senza aver preso visione del modello originale ma solo con il ragionamento, costruì il suo cannocchiale, probabilmente nel 1610. Con questo strumento egli fece importanti osservazioni astronomiche, aprendo una nuova era nell’esplorazione dell’Universo. Fra le altre cose, dimostrò che la Terra non è al centro dei moti celesti, come pretendeva l’antica dottrina tolemaica, contribuendo così a suffragare la teoria copernicana. L’utilità del cannocchiale fu subito compresa in marina, dove la possibilità di vedere più lontano avrebbe permesso di cercare la salvezza in caso di tempesta o di attacco nemico. Nel XIX secolo, il cannocchiale di precisione venne montato sui fucili da caccia grossa, mentre su quelli da guerra fu applicato il cannocchiale di puntamento.