Modelli di Navi Militari a vela

Incrociatore portaeromobili italiano “Giuseppe Garibaldi”

Incrociatore portaeromobili italiano “Giuseppe Garibaldi”

Franco Tommasino

Incrociatore portaeromobili italiano “Giuseppe Garibaldi”

Modello navigante costruito a Chiavari nel 1985

M.M.T.A. - Invent. n. 043

Materiali: compensato, ottone, plastica, rame e gomma
Dimensioni: cm 149x30x47
Scala: 1:100

Motto: Obbedisco.
Il motore elettrico aziona le eliche, i timoni, gli ascensori, il radar e i lanciamissili. L’incrociatore portaeromobili “Giuseppe Garibaldi” venne costruito nel Cantiere Navale di Monfalcone (TS) per conto della Marina Militare Italiana. Impostato il 20 febbraio 1978, fu varato il 4 giugno 1983 e consegnato il 30 settembre 1985. E’ un’unità concepita per servire come nave comando di task force e fornire un adeguato supporto a operazioni di controllo strategico, pattugliamento costiero, sbarco di truppe e operazioni di polizia marittima. Pur avendo un limitato dilocamento, permette l’utilizzo ottimale dei sistemi d’arma aeromobile e missilistico, in funzione antinave, antiaerea e antisom. Infatti può imbarcare elicotteri leggeri antisom ed elicotteri medi destinati al contrasto antinave o alla guerra elettronica. Inoltre ha le predisposizioni tecniche necessarie per accogliere aerei a decollo corto o verticale tipo Harrier II AV-8B PLUS, capaci di assicurare l’interdizione antiaerea e antinave a distanza superiore rispetto ai sistemi d’arma fissi. Unità estremamente versatile, è dotata dei più moderni equipaggiamenti attivi e passivi per l’autodifesa. Inoltre può fornire alloggio a reparti di incursori destinati a raggiungere il teatro di operazioni per mezzo di elicotteri da trasporto. Le sue dimensioni sono: lunghezza fuori tutto m 180,2; lunghezza ponte di volo m 173,8; larghezza massima al galleggiamento m 23,4; larghezza massima ponte di volo m 30,4; immersione m 6,7; dislocamento a pieno carico tonn. 13.370. All’estremità prodiera è stato realizzato uno “sky-jump” (non previsto nel progetto originale), una sorta di scivolo inclinato applicato per la prima volta sulle unità britanniche della classe “Invincible”, che serve a facilitare il decollo corto dei velivoli imbarcati. Lungo 28,5 m e con un angolo di uscita di 6,5°, permette loro di aumentare notevolmente il carico bellico, migliorandone le capacità operative. Per il trasferimento degli aeromobili dall’hangar al ponte di volo, sono disponibili due elevatori, ciascuno con una superficie di circa 180 mq e una portata massima di 15 tonnellate, sistemati rispettivamente a proravia e a poppavia dell’isola, in posizione tale da lasciare il ponte di volo sgombro per il decollo contemporaneo di sei elicotteri. L’interno dello scafo si eleva per sette livelli. Ai lati e alle estremità dell’hangar (che si sviluppa in altezza su due livelli e il cui cielo corrisponde al ponte di volo) si trova la maggior parte dei locali di vita dell’equipaggio e di controllo degli apparati. Al di sotto del ponte hangar lo spazio è prevalentemente occupato dall’apparato motore e dagli impianti ausiliari di bordo. Le sistemazioni relative al reparto di volo comprendono, oltre all’hangar (con una superficie di 1.700 mq, servito da un impianto di condizionamento e diviso in tre settori da due paratie tagliafiamme), una rete per l’erogazione del combustibile, un sistema di guida per l’appontaggio e tutte le attrezzature necessarie per effettuare a bordo la manutenzione delle macchine. La grande isola è situata sul lato destro del ponte di volo. Si sviluppa in altezza per sette ponti e contiene le plance comando e servizio volo e le plance comando e controllo della navigazione. Inoltre serve da supporto per le alberature, i radar e i sensori elettronici. Alle due estremità si trovano i lanciatori a otto celle per missili Albatros/Aspide, con i relativi depositi munizioni e sistemi per la ricarica. Il fumaiolo, piuttosto corto, è situato a poppavia dei due alberi. L’apparato motore è composto da quattro turbine a gas FIAT/General Electric LM 2500, che sviluppano una potenza di 80.000 CV, per una velocità di 30 nodi e un’autonomia di 700 miglia a 20 nodi. Il propulsore è diviso in due parti, collocate in locali separati, protetti da paratie stagne. Questo accorgimento permette di avere una disponibilità residua di forza motrice anche in caso di falla estesa a tre compartimenti contigui. La nave è dotata di un sistema Prairie/Masker per l’insufflazione di aria attorno allo scafo e alle eliche, in modo da contribuire all’abbattimento della segnatura acustica. Le eliche sono due, a cinque pale, a passo fisso e inversione del moto per mezzo di due giunti riduttori-invertitori Franco Tosi. L’armamento comprende 18 elicotteri Agusta-Sikorsky SH-3D o Agusta-Westland EH-101, oppure 16 cacciabombardieri V/STOL Mc Donnell-Douglas Harrier II AV-8B PLUS, oppure una combinazione fra questi due tipi di aeromobili. Per la difesa di punto ci sono otto lanciamissili antinave Teseo, due lanciatori a otto celle Albatros (con missili superficie/aria Aspide), tre sistemi antimissili/antiaerei Dardo, con torrette binate da 40/70, due lanciarazzi SCLAR da 105 mm e due lanciasiluri trinati Mk 32 per siluri leggeri. L’equipaggio è composto da 825 uomini, tra ufficiali, sottufficiali e comuni, di cui 230 del gruppo di volo.

Origine

Donazione Franco Tommasino

Data

29 Marzo 2018

Tags

a motore, navigante

Informazioni

Il Museo è accolto nella caserma della Scuola Telecomunicazioni delle Forze Armate a Chiavari.

Per visite al Museo, trattandosi di istituzione militare, occorre prenotarsi con tre giorni di anticipo